Chiesa di Santa Maria degli angeli

L’unica chiesa presente all’interno di Vallemare e collocata nella parte alta del paese (Capelailla), è Santa Maria degli Angeli.

Nel medioevo preesisteva a questa chiesta una cappella dedicata a S. Martino, e solo a partire dal 1600 si possono ritrovare documenti concernenti la presenza della chiesa attuale.

NOTA STORICA
Secondo il vescovo di Rieti Marini (sec. XVIII) già nel medioevo doveva esistere nella zona di Vallemare una cappella dedicata a S. Martino.
Questo edificio sacro nel 1398 dipendeva dalla chiesa di S. Maria in Panaro, situata nei pressi di Bacugno.
L’attuale chiesa di S. Maria degli Angeli viene citata nelle relazioni delle Visite Pastorali dei vescovi di Rieti a partire dal 1642.
Inizialmente aveva un solo altare.
Intorno al 1660 gli eredi di Martino Mancini vi fecero costruire l’altare dedicato a S. Martino.
Successivamente venne eretto un altro altare dedicato alla Madonna, ora detto dell’Immacolata Concezione, di patronato della Famiglia Mancini.
Nel Seicento la chiesa dipendeva dalla parrocchia di S. Croce in Borbona, ed
era servita da un cappellano inamovibile, il quale di fatto adempiva ai compiti parrocchiali.
Nel 1650 “L’Università e gli uomini della villa di Vallemare” rivolsero una
supplica al vescovo di Rieti perché nel loro paese fosse eretta una parrocchia autonoma.
La nuova parrocchia, tuttavia, venne creata solo agli inizi del Millesettecento. Il suo parroco, inizialmente, veniva presentato dai “focolieri” o abitanti della villa (e
a partire dal sec. XIX dal Comune di Borbona), ed istituito dal vicario vescovile in Regno residente nella vicina Montereale.
Nel Settecento la chiesa di S. Maria degli Angeli si arricchì di due nuovi altari, dedicati rispettivamente alla Madonna del Rosario e S. Antonio, ed a S. Maria del Suffragio. Quest’ultimo era di patronato dell’Università (ossia del Comune).
Nello stesso periodo c’erano nella parrocchia la “Confraternita del SS. Sacramento” ed un “monte frumentario” curato dagli amministratori della chiesa.

IL PARROCO
Don Ernesto Pietrangeli

Cronistoria delle “VISITE PASTORALI” dei Vescovi di Rieti a Vallemare

1642 Visita di Bolognetti, Vescovo di Rieti
Fu visitata la chiesa sotto l’invocazione di S. Maria degli Angeli della Villa di
Vallemare, che è sotto la cura della parrocchiale della Terra di Borbona.
È cappellano (di Vallemare) Don Giovan Battista (?) Ianni di Campotosto.
La villa ha 100 anime e 20 fuochi.
Nella chiesa c’è un unico altare.
1650 Visita di Bolognetti, Vescovo di Rieti
Visitò la chiesa della B.V. degli Angeli di Vallemare “sub cura per ecclesiae
terrae Burbonis”.
È cappellano Don Bartolomeo Ferrius di Campotosto.
È allegata in originale alla relazione della visita pastorale una supplica dell’Università
e uomini “Villae Vallis Maris” tramite “suos deputatos”. Si chiede la creazione
della parrocchia.
1654 Visita di Bolognetti, Vescovo di Rieti
Visitò la chiesa di S. Maria degli Angeli della Villa di Vallemare “sub cura”
della chiesa parrocchiale della Terra di Borbona.
La chiesa ha il cappellano ed è curata dai Santesi (amministratori).
Il paese conta 100 anime e 18 fuochi.
1663 Visita di Carlo Valentini, Vescovo di Cittaducale
incaricato dal Cardinale Vecchiarelli, Vescovo di Rieti
A Vallemare è cappellano Giovanbattista Canali.
Di recente è stato costruito l’altare di S. Martino a cura degli eredi di Martino Mancini.
Il paese conta 130 anime e 20 fuochi.
1668 Visita del Cardinale Gabrielli, Vescovo di Rieti
Venne alla Villa di Vallemare che è sotto la cura del Rettore della Terra di
Borbona.
C’è l’altare maggiore di S. Maria degli Angeli e l’altare di S. Martino della famiglia Mancini.
1675 Visita di Vincentini, Vescovo di Rieti
S. Maria degli Angeli è “sub cura” dell’Arciprete di Borbona.
Non c’è il SS. Sacramento, il Battistero e i sacri oli, ma bisogna recarsi alla
chiesa curata e collegiata di detta terra.
C’è invece il cappellano: Rev. Vincenzo Felici di Apposta, il quale celebra nei
giorni festivi e insegna ai fanciulli la dottrina.
Nella chiesa c’è l’altare di S. Maria e quello di S. Martino della famiglia Mancini dove si celebra varie volte e nella festa di S. Martino.
1681 Visita di Vincentini, Vescovo di Rieti
Visitò S. Maria degli Angeli “sub cura” del Rettore della terra di Borbona.
C’è il cappellano: Francesco (?) Mancino.
Nella chiesa ci sono gli altari di S. Maria, S. Martino, e altro altare di S. Maria, “noviter erecto” da Vittorio Mancini.
C’è il confessionale.
1714 Visita di Chiesa parrocchiale di S. Maria degli Angeli.
Abitanti 147.
Visitò il confessionale, il tabernacolo e il fonte battesimale, l’altare maggiore,
l’altare della SS. Concezione de iure patr. di Vittorio Mancini e l’altare di S. Martino.
Su questo altare c’è un semplice beneficio de iure di Martino Mancini.
Nella chiesa vi è depositato del frumento che viene dato al curato.

L’interno

La chiesa è costruita con una sola navata che si rivolge verso quello che era l’unico altare dedicato alla Madonna. Questo, ha la particolarità di essere rivolto verso il fondo della navata, piuttosto che verso i fedeli. Dunque le celebrazioni vengono e venivano effettuate dal prete dando le spalle ai fedeli.

Successivamente a questo altare, sono stati costruiti gli altari laterali.

Il primo fu costruito intorno al 1660 dalla famiglia Mancini ed era dedicato a S. Martino. E successivamente la Famiglia Mancini fece costruire un altare dedicato alla Madonna Immacolata.

Altri due altari furono costruiti nel settecento e furono dedicati alla  Madonna del Rosario e S. Antonio, ed a S. Maria del Suffragio. Quest’ultimo era di patronato dell’Università (ossia del Comune).

All’interno della chiesa vi è l’accesso per la sagrestia e per quello che poi divenne l’oratorio per i ragazzi, quest’ultimo trasformato oggi in un piccolo museo che raccoglie e cataloga dipinti, aggetti e storia di Vallemare con grande cura.

Sulla facciata esterna della chiesa è possibile osservare lo stemma dei Mancini a cui fu affidato il patronato della chiesa stessa all’epoca della sua costruzione.

Il campanile

A completamento della struttura principale vi è un alto campanile in cui svettano le tre campane (una piccola, una media e una grande) che regolarmente, ogni quarto di ora, rintoccano e segnalano il tempo che passa.

Le vecchie campane nei giorni di festa vengono suonate ancora alla vecchia maniera, mentre il vecchio meccanismo del campanile risalente al 1800 se no pure antecedente, benchè ancora funzionante, è ormai stato rimpiazzato da un meccanismo elettronico.

Sulla torretta del campanile, nella facciata anteriore, sono apposte due targhe in commemorazione dei caduti della prima guerra mondiale e una più piccola, dedicata ai caduti nella seconda guerra mondiale. La dedica principale recita così: “Ai suoi figli caduti d”Italia nella guerra 1915-1918 il popolo di vallemare offre..”

La chiesa dei sette dolori

Oltre a quella parrocchiale esisteva in Vallemare un’altra chiesa, dedicata a S. Maria dei Sette Dolori, di patronato dei sig. Mancini ed oggi ormai andata in rovina.

Gli eredi stanno cercando di erigere una nuova chiesa in onore della Madonna Addolorata all’interno del campo santo.

[FONTE: http://www.comune.borbona.rieti.it/paese/frazioni/chiesa%20di%20Vallemare/CHIESA.pdf]